Due settimane fa sono stata invitata a partecipare a una “Blending Experience” sull’olio d’oliva, ovvero a testare personalmente l’arte di combinare i sapori dei vari oli provenienti da cultivar diverse per creare il prodotto finito.
Giovanni Zucchi, blend master, ha dedicato un libro a questo argomento, “L’olio non cresce sugli alberi“ed è lui che ci ha introdotto il tema.
Nella prima parte della serata, che si è svolta nella cornice di Eataly di Bologna, ci ha raccontato l’arte del saper accostare gli oli tra loro per interpretarli nel modo migliore. Il risultato, è un prodotto superiore alla somma delle sue parti, dove, appunto, ogni parte contribuisce a esaltarne il gusto finale.
Considero l’olio d’oliva come un ingrediente molto serio, da usare con consapevolezza, ma non mi ero mai resa conto del lavoro e della sapienza che nasconde un prodotto di questo tipo. E, non da meno, non mi ero mai soffermata davvero sui mille gusti e sui profumi che l’olio sprigiona a un assaggiatore attento e che questi profumi consentono e determinano abbinamenti diversi con le diverse pietanze.
Durante la seconda parte della serata invece, ci siamo divertite a creare il nostro blend. Ogni ospite, con un suo personale set di oli di diverse provenienze e gusti e un piccolo becher, ha miscelato gli oli a disposizione secondo i propri gusti. Le blogger sedute vicine a me, evidentemente dai gusti simili ai miei, hanno creato degli oli dal gusto deciso. Altre hanno creato oli più delicati, pensati probabilmente per accompagnare piatti più delicati o per l’alimentazione dei bambini.
Io sono un’amante dei sapori decisi, ma mi piace anche trovare la “rotondità” in tutto, ovvero il bilanciamento, quindi il mio olio aveva sì un gusto deciso, a prevalenza di olio siciliano dai sentori di erbe aromatiche, ma che ho cercato di equilibrare con oli dai gusti meno piccanti e più delicati.
Mi reputo molto soddisfatta del risultato che userò in cucina per primi ben conditi, per bruschette ma anche per le insalate.
Durante la serata, dopo le nozioni, ma soprattutto le sperimentazioni, ho pensato anche che mi divertirei molto se mi trovassi al posto di Giovanni Zucchi, a creare alchimie alla ricerca della perfezione, con un prodotto tanto prezioso quanto interessante, l’olio d’oliva. (Qui il link alla sua pagina). Deve essere un lavoro molto appassionante, una passione che effettivamente è veramente tangibile dal suo approccio e dalla sua dedizione a questo argomento.
2 Comments
SABRINA RABBIA
28 Novembre 2015 at 15:05CHE BELLA ESPERIENZA CARA!!!ASPETTO I TUOI ESPERIMENTI CON L’OLIO!!!BACI SABRY
Grace
29 Novembre 2015 at 20:54Bella esperienza 🙂
Ho pensato di aggiungermi ai tuoi followers e spero vorrai ricambiare per cui ti lascio il link del mio blog, basta che clicchi su ”join this site” grazie!! ciaooooooooo