Tartufi, vestiti e alcolici…

Una domenica al tranquillo paese passa più o meno così. Sveglia alle nove e mezza, mattinata in chiesa, saluto di amici e parenti. Pranzo in famiglia e pomeriggio tranquillo in cui si pensa già a quello che bisogna fare per il giorno dopo. 

Se ho poco da fare a volte mi piace preparare una torta o qualcosa da mangiucchiare durante la settimana universitaria e questa normalmente è una delle cose migliori che mi può capitare, visto che la domenica è appunto un giorno in cui si pensa già al giorno dopo. Un paio di domeniche fa però è successo che l’amica, quella per cui ho fatto da modella (vi ricordate?) desiderava incontrarmi. Siamo amiche da una vita e non c’è niente di strano in questo. Se non che poi ci siamo viste a casa sua e il pomeriggio ha preso una piega strana. Siamo finite a spettegolare (e fin qui, tutto normale..) a mangiare dolci (e fin qui…) e.. a bere birra alle 5 del pomeriggio (al posto del nostro solito tè..). Abbiamo fatto le avvinazzate per un po’, poi lei mi ha fatto vedere le sue ultime creazioni con le stoffe di recupero e, anche questa volta, non so se la birra ci ha messo del suo (ammettilo che mi hai fatto bere apposta!) uno dei suoi abiti è tornato a casa con me..

Scherzi a parte, gli abiti della mia amica mi piacciono tanto, sono tutti pezzi unici, fatti con stoffe vintage, ognuno racconta qualcosa. Non sono per niente cari e vestono qualsiasi taglia… Vi invito volentieri a dare un’occhiata al suo blog  dove, in un post, ci sono anche le foto della sfilata alla quale ho partecipato. 

I dolci del pomeriggio li avevo portati io e vi propongo un tartufino molto adatto alle merende.. Non esattamente il dolce col quale mi sono presentata da lei, ma un dolcetto che “chi l’ha provato non è più tornato indietro”, nel senso che dà dipendenza:)

Sapete da chi l’ho preso? Proprio dalla cara amica Monique, che ne sa sempre una in più del diavolo.. Quindi grazie amica:)