Questo MTC, il mio
secondo, è stato davvero molto interessante. Roberta ci ha
sottoposte tutte ad una prova, sì tosta, ma anche molto
soddisfacente. Ci ha portate su un argomento, lo street food, che a
pensarci è molto originale per un blog di cucina.
secondo, è stato davvero molto interessante. Roberta ci ha
sottoposte tutte ad una prova, sì tosta, ma anche molto
soddisfacente. Ci ha portate su un argomento, lo street food, che a
pensarci è molto originale per un blog di cucina.
È bellissimo pensare allo street food,
alla strada e a tutte le metafore che contiene e che implica questo
concetto.
alla strada e a tutte le metafore che contiene e che implica questo
concetto.
La strada è bellezza, è movimento, è diversità, è cammino. Ma è anche stupore, incontro, danze.
La strada di Palermo è una strada di
sole e di calore. Una strada di tragedie e di eroi. Una strada di
pagine tristi e di punto e a capo. Una strada di attese e di sospiri.
Una strada di onore e di viltà.
sole e di calore. Una strada di tragedie e di eroi. Una strada di
pagine tristi e di punto e a capo. Una strada di attese e di sospiri.
Una strada di onore e di viltà.
Se c’è un luogo che mi dona emozioni
forti e contrastanti è proprio questo, la Sicilia.
forti e contrastanti è proprio questo, la Sicilia.
Emozioni che si attorcigliano e si
sovrappongono. Tanti amici sono originari di questi posti, alcuni che
tutt’ora ci vivono, altri costretti a fuggire per problemi col
« potere » locale. Tutti impegnati per renderla più
bella, una bellezza che le appartiene naturalmente.
sovrappongono. Tanti amici sono originari di questi posti, alcuni che
tutt’ora ci vivono, altri costretti a fuggire per problemi col
« potere » locale. Tutti impegnati per renderla più
bella, una bellezza che le appartiene naturalmente.
È stato bellissimo per un giorno
sentirmi anche io di questi posti, indossare mentalmente una coppola
e calarmi nella realtà palermitana (il potere del cibo). Grazie Roberta, per questa
occasione in primis, poi perchè le tue indicazioni precise, mi hanno
portato a realizzare delle arancine davvero deliziose.
sentirmi anche io di questi posti, indossare mentalmente una coppola
e calarmi nella realtà palermitana (il potere del cibo). Grazie Roberta, per questa
occasione in primis, poi perchè le tue indicazioni precise, mi hanno
portato a realizzare delle arancine davvero deliziose.
La cosa bella di queste arancine, è che il riso e il sugo possono essere fatti prima. La parte di assemblaggio e frittura è molto divertente, soprattutto considerato che mi ha aiutato mia mamma mettendo su una specie di catena di montaggio che ci ha portato in fondo a questa maratona. Devo dire che la cosa in cui mia mamma mi ha aiutato di più è stato nel fritto dove, come sapete, non sono molto sicura di me.
Il ragù invece è semi-inventato. Volevo fare un sugo rosso, simile a quello siculo, quindi ho optato per una versione autunnale con carne funghi e zucca.
Per riso, lega e panatura vi riscrivo quelle di Roberta che dovevamo seguire alla lettera. Il sughetto invece, tutto mio.
Ingredienti (dovrebbero essere per circa 18 arancine, a me sono venute molte di più):
Per il riso
1 kg di riso originario (alcuni usano il Roma)
2,5 l circa di brodo vegetale (con carota, cipolla, sedano)
una bustina di zafferano
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
una cipolla medio-piccola
olio evo q.b.
sale q.b.
2,5 l circa di brodo vegetale (con carota, cipolla, sedano)
una bustina di zafferano
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
una cipolla medio-piccola
olio evo q.b.
sale q.b.
Per il sugo rosso alla carne, porcini e zucca
400 g di sovracosce di pollo
200 g di salsiccia
150 g di zucca
50 g di porcini secchi
passata di pomodoro
½ cipolla dorata
2 carote piccole
pepe
noce moscata
vino rosso
sale e olio evo
Per la lega (ne resterà molta, ma occorre poter immergere bene l’arancina)
800-900 ml d’acqua
la metà di farina
una manciata di sale
800-900 ml d’acqua
la metà di farina
una manciata di sale
Per la panatura (ne resterà molto anche qui)
700-800 g di pangrattato
Per la frittura
3 l di olio di semi di mais (o comunque abbondante per poter friggere in olio profondo)
Il riso va preparato con qualche ora d’anticipo, perché al momento della preparazione delle arancine dev’essere ben freddo.
Preparare il brodo vegetale con gli aromi. Una volta pronto, rimuovere la carota, il sedano e la cipolla di cottura e sciogliere lo zafferano nel brodo. Regolare di sale.
In un tegame capiente, dare un giro abbondante di olio evo e fare appassire la cipolla tagliata finemente. Versare il riso e fare tostare un pochino. Versare nel tegame buona parte del brodo, non tutto in modo da poterne aggiungere all’occorrenza regolandosi in funzione del tipo di riso e della sua cottura.
Fermare la cottura quando il riso sarà al dente e si presenterà piuttosto compatto (ovvero non dev’essere cremoso come un tipico buon risotto!). Immergere il tegame nel lavello riempito d’acqua fredda (evitando che l’acqua entri all’interno) e mantecare con il burro e il parmigiano grattugiato. Se serve, per abbattere la temperatura ed evitare che il riso continui a cuocere, rinnovare l’acqua fredda dentro il lavello.
Una volta tiepido, versare il riso dentro una teglia e lasciare da parte affinché raffreddi completamente. Poi coprire con carta d’alluminio e conservare in frigorifero per almeno 3-4 ore.
Preparare il sugo. Tagliare le sovraccosce in piccoli pezzi. Togliere la pelle alla salsiccia e sminuzzarla. Tritare la cipolla e la carota. Ammollare i porcini in acqua e tagliare la zucca a cubetti.
Porre un tegame sul fuoco con un giro d’olio, la cipolla e la carota tritate. Dopo un minutino versare la carne. Far cuocere per i primi 5-10 minuti a fiamma alta in modo che la carne si rosoli bene girandola spesso. Aggiungere poi 4 cucchiai di salsa di pomodoro, un mezzo bicchiere di vino rosso. Aggiungere anche i porcini insieme alla zucca. Fare cuocere per altri 30 minuti circa a fiamma media. Spegnere il fuoco, salare, pepare e aggiungere una spolverata di noce moscata.
FATTO TUTTO QUESTO…. SI PARTE!
Prima di tutto disporre a portata di mano tutti gli ingredienti necessari e attrezzarsi di vassoi, teglie, scodelle…. la preparazione delle arancine è una specie di catena di montaggio (bella in compagnia!) che diventa più piacevole, o comunque meno stressante, se preventivamente organizzata.
Cominciare dalla preparazione della “lega”. Si tratta della pastella di acqua e farina che serve a sigillare l’arancina e a creare una base per la panatura con il pangrattato che aiuterà a conferire doratura, spessore e croccantezza al punto giusto. Versare l’acqua in una scodella profonda, aggiungere la farina, una bella manciata di sale e amalgamare bene con una frusta. Tenere da parte e passare alla creazione delle arancine.
Ci sono vari modi per formare e farcire le arancine, questo secondo me è il procedimento più semplice anche per chi le fa per la prima volta ed è anche quello che consente di organizzare e distribuire meglio il lavoro. Perché in pratica bisogna prima fare tutte le sfere, poi fare il buco, poi farcirle.
Con una mano prendete un po’ di riso in base alla grandezza dell’arancina che desiderate. Poi, girando con tutte e due le mani, formate una palla.
Posate la “futura” arancina su un vassoio e ricominciate fino a terminare il riso. Lasciatele riposare per una mezz’ora, in modo che raffreddino (anche se il riso era freddo di frigo, col calore delle mani si saranno un po’ scaldate) e che il riso si compatti rendendo poi più facile la farcitura.
Tenendo la palla di riso con una mano, con il pollice dell’altra mano create un buco in alto e al centro e cominciate ad allargarlo spingendo sia verso il basso che sui lati. Posate nuovamente la palla di riso sul vassoio e passate alle altre, fino a completarle tutte. procedere prima con tutte quelle di un tipo poi con tutte quelle dell’altro tipo.
Con la punta delle dita prendere un po’ di ragù con i piselli e inserirle all’interno del buco recedentemente creato.
Poi chiudere l’arancina: un po’ spingendo “la conza” – il condimento – verso il basso, e un po’ cercando di portare in avanti il riso per chiudere l’arancina. Girare l’arancina tra le mani per darle la forma e per rendere la superficie liscia e compatta, senza buchi o piccole fessure. Posare l’arancina con il ripieno sul vassoio e passare ad un’altra, fino a completarle tutte.
Quando tutte le arancine saranno pronte sul vassoio, passare alla “lega”. Dare qualche colpo di frusta alla pastella per riprendere l’amalgama di acqua e farina e a questo punto immergere singolarmente le arancine dentro la lega, poggiandole poi sul vassoio, fino al completamento dell’operazione per tutte le arancine. Io preferisco separare lega e panatura per fare in modo che la lega scoli un pochino dall’arancina al vassoio e non finisca a fiotti dentro il pangrattato creando un mezzo pappone che poi finisce sulla superficie delle arancine. Scolando, tra l’altro, la lega resta uno strato sottile, sottile sarà la panatura e sottile e croccante sarà la crosticina finale. Naturalmente la lega non deve asciugare troppo, quindi se si devono fare 4658479857858569 arancine magari è il caso di prevedere più step di lega-panatura..
E ora la panatura.
Versare il pangrattato dentro una teglia e, ad una ad una, passare ogni singola arancina dentro il pangrattato, pressandole bene con le mani per “saldare” bene lega e pangrattato, per rendere compatta la superficie delle arancine e, all’occorrenza, per riprenderne un pochino la forma.
E finalmente la frittura!
Versare l’olio in una friggitrice o in un tegame piuttosto alto. Quando l’olio sarà ben-ben-ben caldo, immergere le arancine per 2-3 minuti o comunque fino a quando non risulteranno dorate in superficie.
E a questo punto la “manciata”!…
…servire e mangiare calde!
Visto che si tratta di un bel lavorone di preparazione, c’è chi quando ci si mette-ci si mette, ne prepara un bel po’ e in parte le congela. Non lo so per esperienza diretta (dice Roberta) perché finora le abbiamo sbafate tutte subito, ma chi ha provato mi ha riferito di averle messe in freezer non ancora fritte dentro un contenitore, di averle tirate fuori all’occorrenza con qualche ora d’anticipo per farle scongelare completamente e poi di averle fritte. Pare che il risultato sia ottimo.
E qui torno io a prendere la parola dicendo che sono contenta perchè sono piaciute proprio a tutti.. ma tutti tutti:) e anche noi le abbiamo fatte fuori molto in fretta!
Con questa ricetta partecipo all’emmetichallenge di novembre:
A presto:**
41 Comments
Ely
19 Novembre 2012 at 8:26Che carina sei tu! 😀 Bellissime le tue arancine tesoro! 🙂 Proprio stupende! Hai ragione, lo street food ha proprio un fascino particolare…! Che darei per assaggiare una di queste tue creazioni… non fatico a credere che siano state squisite! Complimenti e un inizio di settimana stupendo! 🙂
m4ry
19 Novembre 2012 at 8:49Che meraviglia tesoro..sai che non li ho mai preparati gli arancini ?? Ma mi hai fatto venire una voglia..quando vado in giro, anche io sono attratta dalle bancarelle che vendono cibo e bevande particolari…poi, queste cose mi affascinano in particolar modo nei mesi invernali..quando il freddo ti invita ancor di più a mangiare e bere 🙂
Bacio e buona giornata !
melania
19 Novembre 2012 at 8:59…La verità? ..tutta la verità sui tuoi arancini?
….mmmm sono "très jolie" proprio come te mia cara:)
Un bacio
Emanuela - Pane, burro e alici
19 Novembre 2012 at 9:30Buongiorno tesorina!
E' una vita che non preparo arancine, supplì e altre goloserie di questo tipo…quasi quasi intanto ne addento una tua! 😉
Buona settimana cara!
Valentina
19 Novembre 2012 at 9:59Ma chi è quel signorino bellissimo?! 😀 Amoreeeee lui! 😀 E il cagnone che lo guarda?! 😀 Mi sono innamorata di questa foto! 😀 Adoro le arancine, ne mangerei a quintali… Quando mia mamma le fa impazzisco di gioia, io ci devo ancora provare! 😉 Tu sei stata bravissima, mi è venuta fame, sai? 😀 Un bacio grande e complimenti, buon lunedì 🙂 :*
lacuisinetresjolie
19 Novembre 2012 at 16:19😀 è il mio nipotino! E il cane è il boxer di mamma e cognato.. vero che son buone? io non ne le ricordavo così deliziose:D
Michela
19 Novembre 2012 at 12:40Ti sono venute benissimo! anche io coi fritti ho qualche difficoltà, infatti non ne faccio quasi mai.
Anche io vorrei, prima o poi, partecipare all'MTC. Speriamo presto!
Un bacione
Tina/Dulcis in fundo
19 Novembre 2012 at 12:50le arancine sono un street food per eccellenza…hanno un aspetto fantastico,che acquolinaaaa:)
Claudia
19 Novembre 2012 at 13:30Sono particolarissime queste.. io le ho mangiate solo al cacio e pepe.. e le classiche con piselli!!! Baci e buon lunedì .-)
Vale@Lattealcioccolato
19 Novembre 2012 at 13:49Di arancine ne ho mangiate davvero poche nella mia vita, ma queste dear devono essere squisite! In bocca al lupo per l'MTC! :*:*:*
Ps: bellissima la foto del bimbo 🙂
MTChallenge
19 Novembre 2012 at 14:59Bellissimo post. Sembri una veterana del nostro gioco, per la capacità con cui hai assorbito tutte le emozioni che Roberta ha voluto trasmettere con la sua ricetta- e per l'intensità con cui ce le hai sapute rimandare. Ma forse, mtchallenger si nasce- e tu, modestamente ..;-)
bravissima, ma davvero davvero…
lacuisinetresjolie
20 Novembre 2012 at 13:12Ahah, grazie troppo gentile! Mi sono divertita talmente tanto sia a farle che a lavorare di testa che potevo farlo solo così questo post:D
renata
19 Novembre 2012 at 15:13Ma complimentiiiiiiiiiiiiiiii
Complimenti per il popo di ricetta che hai preparato
Meravigliose le arancine!!!!!!!!!!!!!
Complimenti per quello che hai scritto(come sempre bravissima)
e complimenti per le foto
sia quella con il giornale…molto contemporanea!!!
e l'ultima ..lo sguardo del cane lo conosco bene..la mia Zoe ha lo stesso sguardo quando mangiano i miei figli …penso che pensino…"fai che gli cada,fai che gli cada" ahahahah
Un bacio Claudia
lacuisinetresjolie
20 Novembre 2012 at 13:23Grazieeeee!
La ricetta è molto merito della bravura di Roberta che ha dato tutte le dritte in modo preciso!
Le foto, quella col giornale naturalmente è la mia preferita, fa molto street. La Yuma è buffa, quando le mangiano attorno guarda in modo supplichevole.. e col piccoletto sono un'associazione a delinquere..:D
Dolcemeringa Ombretta
19 Novembre 2012 at 15:29Grande !!! Io devo ancora farle e sono in alto mare … Mi piace il ripieno di zucca e porcini 🙂
Sei stata davvero brava io ho un po' di timore…
Baci
lacuisinetresjolie
20 Novembre 2012 at 13:24sì sì ma è normale il timore, anche io ce l'avevo.. vai tranquilla, si fanno più facilmente di quanto possa sembrare.. sono proprio curiosa di vederle le tue;)
v@le
19 Novembre 2012 at 16:15clo che bella la foto del tuo nipotino!!! 🙂
uuu devono essere super i tuoi arnacini.. e io che sono ancora senza zucca uffi :S
lacuisinetresjolie
20 Novembre 2012 at 13:25😀
Dani
19 Novembre 2012 at 17:41Vedi un pò che delizia ha preparato la mia amichetta! E quanta pazienza!!! (io faccio schifo e pazienza non ne ho O_o).
Senti ma chi è quel cucciolone che si intravede nell'ultima foto??????????? Che mi sa stava adocchiando con una certa voglia l'arancino nelle mani dell'ignaro pargoletto…
Bacini
P.S. Nel commento che avevo scritto prima c'erano così tanti errori di digitazione che per DECENZA l'ho riscritto…ahahahahah
lacuisinetresjolie
20 Novembre 2012 at 13:26La Yuma, il cane di mia sorella e cognato (quando vengono da noi vengono tutti insieme, cane compreso)
Grazie Dani, non ti preoccupare del commento;)
Rosalba (Le Semplici Ricette di Nonna Papera)
19 Novembre 2012 at 20:09Gli arancini sono qualcosa di superlativo, da noi li fanno di tutti i gusti, alle melanzane, agli spinaci, al burro, ai funghi, ma quelli al sugo per me sono i piú buoni
lacuisinetresjolie
20 Novembre 2012 at 13:27Grazie Rosy, se a casa mi supportano piacerebbe anche a me provarne altre versioni!:**
Inco
19 Novembre 2012 at 20:32Che spettacolo!! Sono davvero tante! E
che bello il tuo bambino. ti ringrazio e ti auguro una buona serata.
Inco
lacuisinetresjolie
19 Novembre 2012 at 22:06Ahah.. non è il mio bimbo ma è mio nipote.. io sono ancora ggiovane (o forse solo fuori tempo :p)
grazie:)
Zonzo Lando
20 Novembre 2012 at 8:45Pure questa non me la potevo perdere! Ti son venute benissimo e il tuo nipotino è bellissimo ehehheehBacioni e in bocca al lupo!
lacuisinetresjolie
20 Novembre 2012 at 13:27Grazie e crepi il lupaccio!
Mammalorita
20 Novembre 2012 at 14:38da una quasi siciliana (papà siciliano e mamma francese)nata a roma!!!ti dico brava hai fatto delle "arancine"buonissime…se ti fa piacere vedere le mie arancine clicca su gennaio 2012 w s lucia…un abbraccio..ps hai un nipotino dolcissimo…..
lacuisinetresjolie
22 Novembre 2012 at 13:57Ci guarderò! Grazie:)
Artemisia1984
20 Novembre 2012 at 15:45le adoro, ne voglio assolutamente una!!!! ma è una voglia che adesso non posso togliermi…tra dieta e poco tempo per prepararle. In genere le preferisco bianche,ma il tuo ripieno sarebbe l'eccezione 🙂
Bellissime ti sono venute 🙂
Giovanna
20 Novembre 2012 at 18:10Freezer? Secondo me il freezer delle arancine così golose non le ha mai viste! 🙂
Per motivi salutistici faccio pochi fritti, ma mi piacciono tantissimo. Per lo street food, poi, ho una vera adorazione.
Adesso adoro anche le tue arancine, così perfette e con quel ragù così invitante!
Un bacione
lacuisinetresjolie
1 Dicembre 2012 at 14:11E fai bene! I fritti bisogna mangiarne pochi e di qualità!
:**
Fico e Uva
20 Novembre 2012 at 21:14Fico è do origini siciliane, un pomeriggio con mia suocera ne facemmo così tante da non sapere più dove metterle… che soddisfazione e che buone!!
baci ficoeuva
lacuisinetresjolie
1 Dicembre 2012 at 14:10Immagino, grazie cari:*
Federica
21 Novembre 2012 at 6:39Ma chi è quell'ometto dell'ultima foto che ha catturato del tutto la mia attenzione? Mi sono dimenticata di colpo di tutto il resto…che amoreeeeeee ^_^ Non ho mai fatto la arancine ma dalla tua descrizione verrebbe volgia di correre subito in cucina a prepararle. La cosa più bella sarebbe farle in compagnia di mamma, rallegrerebbero lo spirito due volte. Un bacione, buona giornata
lacuisinetresjolie
1 Dicembre 2012 at 14:10:*
Vaty ♪
21 Novembre 2012 at 10:53e si vede che si stanno tutti, ma proprio tutti, leccando i baffi!
BRAVISSIMA!
Patty
21 Novembre 2012 at 10:55Noto che l'adorabile nipotino ha capito tutto dalla vita! Ed il cane, forse anche lui, ma le arancine erano finite prima!. Lavoro bellissimo mia cara. Io devo ancora cominciare e un po' mi sta a pensiero. Speriamo, adoro il fritto ma ho esperienze alle spalle che signora mia….lasciamo perdere va.
NOn so perché mi è venuta fame…Ti mando un bacione carissima, Pat
lacuisinetresjolie
1 Dicembre 2012 at 14:09Grazie Patty, sì il cane è golosissimo e il nipote di più! sei adorabile:*
Babe - La Cucina di Babe
22 Novembre 2012 at 13:25Lo street food è una branca della cucina piuttosto interessante e devo dire che hai dato una soluzione incredibile.
Davvero invitanti! ^.^
Roberta - Pupaccena
23 Novembre 2012 at 16:27…ed eccomi qui… a godermi le tue arancine, il tuo post e i tuoi stupendi infiltrati speciali!!!
E' bella e suggestiva la descrizione che fai dello street food, ed è bella e suggestiva la descrizione che fai di Palermo.
Descrizione che, da siciliana, mi viene d'istinto rendere più drammatica, aggiungendo che la nostra è senz'altro una strada di pagine tristi, ma troppo pochi sono i punto e capo. Più punti e virgola, parentesi, puntini di sospensione, ecc. ecc. Purtroppo. Ma abbiamo il sole e abbiamo gli eroi, e questo è il chiaroscuro che ci disegna.
…Eppoi abbiamo anche le arancine!!! E le nostre arancine ti sono venute proprio bene, una vera esplosione di gusti e di colori.
E che dire della catena di montaggio tra matri e figghia???… una collaborazione che è il trionfo della "famigghia" e che richiama alla mente cucine assolate e tradizioni culinarie tramandate così, guardando e facendo insieme.
Insomma, 'i pinsasti e ti vinniro bbone 'st'arancine!
:***
roberta
lacuisinetresjolie
1 Dicembre 2012 at 14:08Grazie dei complimenti Roby, spero di aver suggestionato almeno un po', come dici tu e mi rendo conto che per chi vive in Sicilia il punto di vista possa cambiare anche di molto!
Baci e a presto:*