Un altro piatto per il contest di Valentina (ci sto prendendo gusto), anche questo evoca tanti bei ricordi. E’ un piatto abbastanza classico. La ricetta originale è della mia nonna tramandata alla mamma e a me. Fino a qualche anno fa era il mio dolce preferito. Ora… bè lo è ancora con la differenza che sono più di uno!
Il racconto è un pochino più breve dell’altro e un pochino più semplice.
Siamo a Pasqua del 1992. Ci troviamo, tutta la famiglia compresi gli zii, riunita nella casa dei nonni. Siamo tutti nel grande parco che a primavera torna a essere verde e a popolarsi di animaletti interessanti, uccellini di ogni tipo, farfalle e talvolta anche scoiattoli. L’odore della casa di nonna Tantocaruccia è profumo di cose buone, di cappelletti in brodo, di fiori appena recisi, di cioccolatini al room (il nonno ne ha tutt’ora sempre una buona dispensa per le nipoti). Una parte della mia infanzia l’ho passata qui, in questa grande casa padronale attorniata dal verde e dai campi, da animali di ogni tipo e da tanto affetto. Tornavo da scuola, facevo i compiti e aspettavo la mamma. La cosa bella era che qui non ci si annoiava mai. Da sola o in compagnia di sorella o cugine si trovava sempre qualcosa di nuovo da esplorare o un gioco da inventare. Si passava il tempo sulle altalene a cantare qualche canzoncina improbabile o a far volare l’aquilone sull’argine del fiume. In autunno c’era sempre il tour per depredare l’albero di giuggiole (presente? quei frutti rossi piccini che crescono in campagna…) e in estate quello all’albero di ciliegie, e poi l’orticello da coltivare le casette da costruire tra i cespugli, le merendone preparate dalla nonna.
Il dolce che vi propongo è uno dei dolci della nonna dei giorni speciali.. Appunto del famoso 1992 di cui parlavo all’inizio. Penso sia una ricetta abbastanza classica perchè mia nonna ha sempre seguito molto meticolosamente le ricette dai libri della buona cucina degli anni passati! Tutto di questa ricetta, anche se siciliana di nome, mi ricorda quella casa della campagna ravennate e quegli affetti…
Ingredienti:
500 g di ricotta di pecora
200 g di zucchero
savoiardi o pavesini
150 g di cioccolato fondente
100 g di canditi
1 tuorlo d’uovo
alchermes
Utilizzate uno stampo per dolci rettangolare, meglio se foderato di carta forno e foderatelo di pavesini imbevuti nell’alchermes.
Ponete in una terrina la ricotta, lo zucchero, il tuorlo e con lo sbattitore formate una crema finissima. A parte con un coltello sminuzzate il cioccolato fondente e i canditi (potete usare anche quelli già a cubetti) e unite tutto alla crema mescolando e omogenizzando il composto.
Versate la crema nello stampo e ponete in frigorifero per almeno un’oretta. Al momento di servire ribaltate il dolce in un piatto.
A presto!!!!
13 Comments
Housewives
1 Ottobre 2011 at 12:04ma che bontà !! mia zia faceva una cosa simile , ma usava il caffè per la bagna e la ricotta con cioccolata a pezzi per il ripieno … mmmm spero che tu vinca il contest , la tua ricetta è semplice ma di grandissimo effetto
Valentina
1 Ottobre 2011 at 14:02Ciao tesoro, sono d'accordo con housewives, il tuo dolce è di grandissimo effetto e sei stata bravissima! La cassata non l'ho mai preparata ma conosco la sua bontà, e ti faccio tanti complimenti perchè la tua è davvero deliziosa! Il tuo racconto mi ha colpito molto, i tuoi ricordi passati a casa della tua nonna sono molto teneri e sei riuscita a trasmettermi un senso di tranquillità e spensieratezza, le stesse sensazioni che provavi tu da lei. Anche io ho sempre adorato stare a casa della mia e le sue merende, la tua è davvero golosa e io la vado subito ad aggiungere con piacere alla lista, sono contenta che hai preso gusto e ti aspetto con altre ricette, tanto sposterò la fine del contest a novembre, nel prossimo post lo scrivo. Sei dolcissima! Un bacione grande grande
Zio Scriba
1 Ottobre 2011 at 16:56Come potrei non voler fare due chiacchiere con una persona che come me odia la pubblicità e le fastidiose voci degli speakers, e ama l'umorismo sovversivo? :-)))
Per ora mi limito a salutarti, perché nello spazio followers non mi appare nulla, ma ritornerò per iscrivermi… Ciao!
v@le
1 Ottobre 2011 at 17:22ne parlavamo proprio da poco di questo bellissmo e buonissimo dolce!:P
ne vengo ad assaggiare un po.. che scrittrice,sempre bello leggere i tuoi post!
🙂
lacuisinetresjolie
2 Ottobre 2011 at 7:55@Housewifes: grazie per l'appoggio! Ho già visto che ci sono dei racconti e delle ricette carinissime per questo contest, vedremo:)
@Valentina: yuppy! Sono contenta che sia piaciuta anche a te! Son contenta che sposti la scadenza, così vedremo cos'altro pubblicare:)
@Zio Scriba: grazie caro:) Magritte ne sapeva a tronchi:) anche se non è molto vero che odio il passato.. diciamo che odio chi vive nel passato, questo da morire! ma era così bella come la diceva Magritte che non ho osato cambiarla! Lieta di averti tra i sostenitori!
@v@le: sì.. sti siciliani sono avanti anni luce con i dolci:) grazie per i complimenti!
baci:**
Benedetta Marchi
2 Ottobre 2011 at 9:35uhh finalmnte ritrovo il tuo blog!!! questo dolce è buonissimo!! ti seguoa ruota cara!! bacio
lacuisinetresjolie
2 Ottobre 2011 at 19:49Yuhu! Che bello che ci sei anche tu Benny! grazie per il complimento!
Baci
Nora
3 Ottobre 2011 at 8:06Ciao Tantocaruccia, grazie per le tue visite su Friday! Mmmgnamm, ma che buono deve essere il tuo dolce!!! Lo provo lo provo lo provo! Bacino, ciao!
Claudia
3 Ottobre 2011 at 8:58Che bell'infanzia.. sarebbe piaciuto tanto anche a me.. avere i nonni vicino nella mia!!! così non è stato sigh.. e vabbè.. E' una vera botta di vita la tua cassata!!!! ma è buonissima… baci e buon inizio settimana 🙂
lacuisinetresjolie
3 Ottobre 2011 at 11:22@Nora: se non si era capito mi piace il tuo blog e continuerò senz'altro a seguirti;)
@Claudia: ogni tanto ricordare fa bene… grazie per i complimenti!
baci a presto:**
Calogero
3 Ottobre 2011 at 22:29Che bota calorica…
Valentina
4 Ottobre 2011 at 21:07Ciao patata!
Passo per lasciaryi un bacio grande :9
speedy70
22 Ottobre 2011 at 22:41Buonissimo questo dolce, annoto la ricetta, grazie cara!!!!!!